Sherwood Anderson, la vocazione dello scrivere

“Sherwood Anderson, terzo di sette figli, nacque il 13 settembre 1876 a Camden, Ohio, nel cuore del Middle West americano.

Il padre, Irwin McLain, sellaio di professione, trovava spesso rifugio nell’alcool. Dopo diversi spostamenti la famiglia Anderson approdò a Clyde, dove il piccolo Sherwood cominciò ben presto a fare piccoli lavori per contribuire al bilancio familiare. Alla morte della madre, partì per Chicago, dove riuscì a trovare solo un lavoro da facchino in un magazzino. Qui sperimentò la durezza della vita di città e l’estraneità di quel mondo che avvertiva come disumano e massificante. Finì per mitizzare la vita di provincia più a misura d’uomo, facendone il tema, più tardi, della sua scrittura.

Dopo aver frequentato, a Springfield, la Wittenberg Academy, ottenne un lavoro come copywriter su una rivista femminile a Chicago e poi nella pubblicità. Sembrava ormai essersi perfettamente inserito nella vita borghese e averne accettato i valori, tanto che nel 1904 si sposò con Cornelia Lane, ragazza di buona famiglia, ed entrò nel mondo degli affari, prima come direttore di una ditta di vendita per corrispondenza e poi, nel 1908, trasferitosi da Cleveland a Elyria, aprendo una ditta di vernici. Dal matrimonio nacquero tre figli. Le cose sembrarono procedere per il meglio fino alla fatidica data del 27 novembre 1912, quando improvvisamente, mentre stava dettando una lettere alla segretaria, uscì dall’ufficio e fu ritrovato solo quattro giorni dopo a Cleveland. Era stato un cedimento nervoso, o forse un’amnesia transitoria, comunque costituì il segnale per una radicale trasformazione della sua vita. In quel momento Sherwood capì che la sua vocazione era scrivere.”


Il brano è tratto dall’Introduzione a Dark Laughter nuova uscita della nostra collana Narralia.