Personalità di assoluto rilievo della storia culturale e politica italiana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Ciccotti (nato a Potenza nel 1863 e morto a Roma nel 1939), aderì da subito al PSI, cercando di guadagnarlo alla causa meridionalista. Politico intransigente e persona di grande rigore morale, pubblicista furente e studioso innovativo, Ciccotti fu indubbiamente un personaggio scomodo, la cui vita fu condotta in maniera indipendente e solitaria. Capace, come pochi, di leggere la storia e la politica nazionale, e di interpretare le emergenze e i moventi locali visse le contraddizioni di un’età nata all’insegna delle grandi speranze e possibilità di cambiamento e del loro affievolirsi nel tiepido gradualismo di una politica riformista, incapace di assicurare uno sviluppo equilibrato al nostro Paese. Appassionato difensore delle ragioni del Mezzogiorno, restò fino alla fine ancorato alla sua utopia di cambiamento, il che ne fece un outsider nel panorama politico dell’epoca.
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