Terra – Emblemi vegetali

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Terra – Emblemi vegetali raccoglie le due omonime raccolte di prose poetiche originariamente accompagnate da fotografie dello stesso Dietrich. Terra, edita nel 1936, arriva dopo il successo de La felicità dei tristi. L’autore si ricongiunge alla natura, già parentesi di grandi emozioni nella sua infanzia errabonda. Luc Dietrich nei propri viaggi per l’Europa riscopre il valore della natura e decide di documentarlo grazie a un connubio di innocenza e consapevolezza. Come ne Il disertore di Jean Giono, fugge per riscoprire se stesso nell’arte; come il Walden di Thoreau, ricerca la verità – o per lo meno la serenità – nel suo volontario esilio dalla metropoli. Un impulso che lo accompagna anche negli anni successivi, quando nel 1943 compone Emblemi vegetali secondo lo stesso modello. La silloge è stata pubblicata postuma solo nel 1993.


Luc Dietrich (1913 — 1944), nome d’arte di Raoul-Jacques Dietrich, nasce a Digione e rimane orfano di padre a sei anni. A sedici anni comincia a lavorare in una fattoria del Giura, dove approfondisce il legame con la natura. A seguito della morte della madre pubblica la sua prima raccolta di poesie, Huttes à la lisière. In quel periodo si avvicina anche all’ambiente malavitoso parigino. Grazie alla conoscenza del filosofo Lanza del Vasto scrive La felicità dei tristi, candidato al Premio Goncourt, e Terra, raccolta arricchita da fotografie inedite. Nel 1942 pubblica L’apprendistato della città, definito da Paul Éluard come un libro di “eccezionale bellezza”. Apprezzato, tra gli altri, da Jean Giono, Max Jacob, René Daumal e Blaise Cendrars, muore a seguito delle ferite riportate durante un bombardamento.

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