Hart Crane (1899-1932) è un poeta misterioso e profondo, inventore di una lingua segreta, che con ardite metafore rimescola le carte del mondo, degli affetti, del destino. Considerato, al pari di Emerson, Whitman, Dickinson e T. S. Eliot, tra i più grandi poeti americani, Crane ha lasciato una traccia durevole in autori come Dylan Thomas, Sylvia Plath e Robert Lowell tra gli altri. A cinquant’anni dalla prima edizione italiana, White Buildings esce ora in una nuova traduzione, corredata da un originale apparato introduttivo e critico.
Leggi l’anteprima
Dicono di White Buildings:
“Lo scaffale di Poesia” – Massimo Bacigalupo su «Poesia» n. 322 Gennaio 2017
“L’Orfeo Usa che si tolse la giacca prima di suicidarsi” – Davide Brullo su Il Giornale del 17.01.2017
“Baci tremuli fra i bianchi fiocchi cadenti” – Massimo Bacigalupo su Il Manifesto del 20.11.2016
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.